La sera di lunedì grasso, vigilia del gran finale del Carnevale 2023, il Centro per le Tradizioni di Borgo San Rocco ha organizzato una simpatica festa di carnevale con la presenza esilarante del Mago de Umago che ha intrattenuto gli oltre cento soci e amici per oltre due ore con gag veramente divertenti.
In piazza de Amicis è stata data lettura ufficiale del testamento olografo del sior Bepo Zanet.
Il notaio Rosi De Merlot ha dato il via al grande corteo funebre che si è snodato per le vie storiche di Gorizia. Giunti i centinaia di Goriziani nel campo "Baiamonti" intorno alle 16.30 hanno potuto assistere all'ultimo saluto al Re Carnevale, una bella pira accesa ha tenuto al caldo i tanti presenti, molto festanti e a quel punto poco piangenti!
Anche nel 2015 il Carnevale Goriziano ha avuto il suo epilogo con il “Corteo funebre” del mercoledì delle Ceneri. Una folla “in lacrime” ha prima ascoltato il semiserio testamento di Bepo Zanet che, come al solito, le ha “cantate” a tutti, soprattutto ai politici e anche ai Goriziani, e poi si è unita nel mesto pellegrinaggio verso il “Campo Santo Baiamonti”, dove la vedova Miloica, al secolo l’immancabile Mauro Mazzoni, ha ancora una volta dato il meglio di sè. La pira funebre ha scaldato i presenti che si sono nutriti con pasta, regolarmente in bianco, e uova sode, tutto ad opera del “Centro per le Tradizioni”. Grazie a tutti gli amici e volontari del “Centro” che hanno collaborato.
Come di consueto il Carnevale Goriziano si è concluso nel “Parco Baiamonti” con la pira di Re Carnevale. Una menzione d’onore alla vedova Miloica, al secolo Mauro Mazzoni, al notaio “Neri de Merlot” e ai tanti “prelati” presenti che hanno accompagnato il feretro per le vie della città. Cena offerta dal “Centro per le Tradizioni”.
Una giornata quasi primaverile con cielo terso e sole tiepido hanno accompagnato attraverso le vie delle città il “feretro” di Bepo Zanet, al secolo il Re Carnevale, la vedova Miloica, al secolo Mauro Mazzoni, che non ha smesso un momento di piangere e di ricordare il suo “adorato marito”, e una folla di altre vedove, “prelati” e Goriziani commossi. Rinfresco nel “Campo Biamonti” ad opera del “Centro Tradizioni”.
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